La variabile Erdogan nel campo di battaglia siriano

L’annuncio di una possibile operazione di terra nel Nord Est della Siria da parte della Forze Armate Turche rischia di stravolgere ulteriormente i già precari equilibri del campo di battaglia siriano. Limitare la pericolosità dell’imminente scontro tra Forze Armate Turche e milizie curde sarebbe però riduttivo e non terrebbe in considerazione da un lato le potenzialità dimostrate sino ad oggi da parte dei combattenti ancora attivi dello Stato Islamico, che potrebbero trarre giovamento sia da questa nuova conflittualità sia dalle tensioni sempre più evidenti in Iraq. Inoltre la spinosa questione della gestione dei prigionieri dell’ISIS (sia i combattenti che le mogli ed i figli) passerebbe, da quanto si apprende, alle autorità di Ankara.

Da monitorare, infine, l’atteggiamento delle autorità siriane e, soprattutto, dei suoi partner, così determinanti sia sul campo di battaglia sia in ambito diplomatico, Russia ed Iran, che di fatto si troverebbero ad assistere ad una vera e propria invasione, da parte della Turchia, del territorio siriano. Resta infine da capire quale potrebbe esser il ruolo delle forze statunitensi che, in queste ore, si starebbero allontanando dal Nord Est della Siria e che, da quanto confermato dalla Casa Bianca “non sosterranno né saranno coinvolte nell’operazione”.